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La formazione professionale è spesso
un Leviatano che fagocita risorse economiche, tempo ed energie.
Perduti tra progetti da stilare, ritardi nei pagamenti, discussioni
infinite della politica locale sui modelli da adottare, molti enti di
formazione finiscono per essere inesorabilmente stritolati dagli
ingranaggi della burocrazia. Per non parlare poi di quegli enti il
cui unico scopo è quello di arraffare i finanziamenti riducendo la
“formazione professionale” a mero slogan. A farne le spese in
prima persona, evidentemente, sono quei giovani che vorrebbero
imparare un mestiere per potersi affacciare al mondo del lavoro e
alla vita adulta e che invece sono costretti ad attendere,
sfaccendati. Per fortuna la musica non è sempre così. Esistono
degli enti di formazione professionale che, pur tra enormi
difficoltà, lavorano in maniera impeccabile e soprattutto
garantiscono ai ragazzi che vi si iscrivono un'ottima formazione e
una reale possibilità di imparare. È il caso ad esempio della
“Piazza dei Mestieri” nata a Torino ma attiva già da qualche
anno anche a Catania, un'impresa sociale educativa la cui mission è
proprio quella di aiutare ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18
anni (molti dunque ancora in obbligo scolastico) ad imparare un
mestiere e ad inserirsi così nel mondo del lavoro. I numeri parlano
chiaro: in dieci anni di attività della Fondazione “Piazza dei
Mestieri” 3000 ragazzi hanno frequentato i corsi professionali e
circa l'85% di essi hanno trovato lavoro al termine del percorso
formativo. A Catania, dove la “Piazza” è presente dal 2011, gli
iscritti ai corsi sono stati circa 400. Non è un caso dunque che la
Fondazione “Piazza dei Mestieri” sia stata annoverata nell'Olimpo
degli istituti d'eccellenza assieme ad altre realtà che hanno fatto
diventare rivoluzionaria un'idea vecchia e quasi scontata: imparare
un mestiere stando in classe, alternando alle ore di lezione teorica
un congruo numero di ore da trascorre in laboratorio mettendo le mani
in pasta, in alcuni casi letteralmente, nel proprio lavoro. La
Fondazione “Piazza dei Mestieri” quest'anno spegne dieci
candeline e nella sede storica di Torino si prepara una settimana di
festeggiamenti ricca di incontri, dibattiti e momenti conviviali ai
quali parteciperà anche un drappello di studenti catanesi. Ma dove
sta il segreto del successo di un'opera del genere? Forse sta nel
modo di guardare ogni singolo ragazzo e considerarlo – come ebbe a
dire una volta Cristiana Poggio, vice presidente della Fondazione –
«la cosa più importante
dell'universo».
Pubblicato su La Sicilia lunedì 29 Settembre 2014