Cécile Le Lay è una giovane docente di lingua, letteratura e
cultura italiana all’Università di Lione appassionatissima in particolare del
nostro Dante Alighieri. La scelta fatta alle scuole medie di studiare
l’italiano e l’incontro, molti anni dopo qui in Italia, con alcune grandi
personalità che le hanno fatto intravedere come la letteratura potesse
coinvolgere tutta la vita, ne hanno segnato in modo indelebile la vocazione
umana e professionale. Il suo lavoro oggi è tentare di trasmettere a
generazioni di giovani studenti in Francia la stessa passione che ha coinvolto
lei per prima tanti anni fa. L’abbiamo incontrata a Catania dove è venuta per
partecipare ad un seminario svoltosi presso il nostro Ateneo e per incontrare
alcuni studenti del Liceo Spedalieri.
Professoressa, un
uomo, un poeta italiano vissuto oltre settecento anni fa ha ancora qualcosa da
dire a noi moderni?
«Io credo proprio di sì. Dante è uno che si lascia “sconvolgere”,
non rimane indifferente alla realtà che lo circonda. Noi invece siamo diventati
apatici, un po’ cinici, spesso in balia di qualcosa che non sappiamo nemmeno
definire. Lui invece porta con sé e riesce a comunicare una ricchezza di
esperienza che nessuno dei suoi contemporanei possiede, senza censurare nulla,
senza dimenticare le oscurità, senza mettere da parte nemmeno un aspetto del
reale. Nella Divina Commedia tante domande, tante difficoltà, tanti drammi sono
messi davanti agli occhi del lettore e affrontati dal protagonista con la
certezza che è possibile percorrere una strada e che questa strada porta verso
una meta sicura. Direi che in questo senso Dante è più moderno di noi moderni».
C’è un aspetto,
secondo lei, che colpisce maggiormente i giovani nel leggere Dante?
«La tematica dell’amore in Dante è talmente appassionante
che non può, credo, non coinvolgere anche i giovani di oggi sia all’università
sia, come ho avuto modo di sperimentare, al liceo. Quello che mi preme
sottolineare però è che l’amore in Dante non si riduce ad una passione
irrazionale, quella passione che, a giudizio di tanta critica, ha condannato
all’Inferno Paolo e Francesca. A mio avviso invece la condanna dei due amanti è
avvenuta in forza di un libero assenso della loro volontà e non appena a causa
di una passione tumultuosa e inarrestabile. Dante cerca di farci fare un
percorso di comprensione attraverso la nostra ragione, non cerca banalmente di
sedurci attraverso una immedesimazione sentimentale».
Dante è il poeta
cristiano per eccellenza e lei lo insegna nella “laicissima” Francia. Questo non
le ha creato qualche problema?
«In Francia scontiamo una pesante eredità anticristiana e
parlare di certi temi a volte non è facile. Secondo altri aspetti però questa
difficoltà è positiva perché obbliga ad essere più veri, a non dare nulla per
scontato e ad andare verso l’essenziale: ai ragazzi non puoi fare un discorso
sulla religione, lo rifiuterebbero, e a ragione mi verrebbe da dire. È
fondamentale ancora una volta l’insegnamento di Dante: la luce cristiana che
penetra la sua opera non è un cristianesimo ridotto a meri valori da
salvaguardare, l’intera Divina Commedia imploderebbe su se stessa se fosse un
discorso sui valori. Il mio connazionale Fabrice Hadjadj usava un’immagine
efficace per descrivere i valori cristiani: sono come una bellissima rosa posta
dentro un vaso in mezzo ad una stanza. All’inizio rallegrerà l’ambiente e
spanderà un buon profumo, ma alla lunga marcirà diffondendo un cattivo odore.
Ecco, i valori cristiani senza Cristo sono come quella rosa staccata dalle sue
radici. È indispensabile, secondo me, che l’uomo di oggi recuperi una tensione
ideale verso qualcosa che può irrompere nella nostra esperienza quotidiana con
una potenza, direi, sovversiva. In questo senso Dante è un grandissimo
educatore, nel senso etimologico del termine, uno che conduce, che fa un
cammino insieme a te perché era uno che prendeva sul serio tutta la sua
umanità, senza censurare nulla. E si capisce perché qualcuno possa
appassionarsi a lui talmente tanto da dedicargli la vita».
Pubblicato su La Sicilia lunedì 19 Maggio 2014