I ragazzi di Galdus che hanno partecipato al concorso |
«Il nostro professore di
panificazione Marco Zangrossi – raccontano i ragazzi – sapeva di
questa gara e ha pensato di iscrivere alcuni di noi. Essendo
un’esperienza del tutto nuova, mai provata prima, abbiamo subito
accettato! Il tema del concorso, “Il mangiar sano”, prevedeva un
dolce senza un allergene. Noi abbiamo deciso di escludere il lattosio
perché oggi molte persone sono intolleranti a questa sostanza e
altre invece, seguendo la dieta vegana, escludono qualsiasi alimento
di provenienza animale. L’altro dolce doveva invece essere gluten
free. Abbiamo iniziato così a progettare a scuola i dolci facendoci
consigliare dai nostri professori tecnici e anche dal pasticcere
Marco Pedron che ha gentilmente accettato di darci una mano su invito
dello chef Bianucci, docente di Galdus». La gara è stata dura:
quattro ore di tempo in cui bisognava impostare e portare a termine
il lavoro; sei giudici che controllavano tutto, dalla pulizia,
all'ordine della postazione, all'assaggio finale. Ma alla fine i
quattro ragazzi ce l'hanno fatta. I loro dolci si sono piazzati al
sesto posto ma, considerando il fatto che, mentre altre scuole si
preparavano all'evento da settembre, loro hanno avuto solo pochi
giorni, si può dire che è stato un successo. Non c'è però solo la
soddisfazione di aver fatto un buon lavoro ma anche la consapevolezza
di aver vissuto un'esperienza importante dal punto di vista
professionale e umano. «L'esperienza al Sigep – raccontano ancora
i ragazzi – oltre ad averci fatto crescere a livello
professionale, ci ha fatto crescere come persone facendoci conoscere
una nuova realtà. Ritrovarsi davanti a sei giudici, riuscire a
convincerli con la nostra idea portando un buon prodotto che un
giorno magari potrebbe essere messo in commercio, aver lavorato in
brigata con persone che non conoscevamo se non di vista è stata
un'esperienza che ci ha fatto capire l'importanza di essere un
gruppo. Dovevamo essere un grande gruppo per dare il meglio di noi e
per arrivare in fondo. Non importa se non siamo saliti sul podio: la
nostra vittoria è esserci conosciuti!».
I dolci preparati durante
la gara:
“Ciocoglobe”, chiamato in questo modo perché «volevamo che la
sfera rappresentasse il mondo in cui viviamo mentre l’interno del
dolce doveva rappresentare le cose imprevedibili che puoi trovare
nella vita. Il dolce è stato realizzato utilizzando una base di
savoiardo senza glutine bagnato da latte di mandorla e zucchero. Il
resto del dolce è stato fatto con degli stampini a semisfera poi
successivamente assemblati. All'interno si trovano due mousse, una al
cioccolato gianduia e l'altra con cioccolato fondente al 65%. Abbiamo
pensato di caratterizzare i due cioccolati inserendo anche una
gelatina al lime, basilico e alloro. Infine lo abbiamo rivestito con
una glassa a specchio e decorata con zucchero caramellato. In questo
caso l’accostamento tra l’acidulo del lime e il basilico voleva
simboleggiare proprio l'imprevedibilità della vita».
Il secondo dolce è stato
intitolato “Tutti per uno” perché «rappresenta i tre cereali
antichi, farina di riso, orzo e farro, messi insieme. Dovendo essere
senza lattosio e senza derivati di origine animale abbiamo sostituito
il burro con olio di cocco e di semi. Per dare un gusto particolare
abbiamo creato un infuso di orzo, camomilla e finocchietto. Abbiamo
poi unito la scorza di arancia con nocciole, pistacchi e mandorle
perché contengono diverse proprietà benefiche. Come decorazione
infine abbiamo utilizzato zenzero fritto, scaglie di cioccolato e una
crema senza lattosio».