Le saracinesche dei supermercati si sono ormai abbassate ed
anche quest’anno la Colletta
alimentare numero 16 ha
chiuso i battenti. Sapremo nei prossimi giorni se il 2012, l’annus horribilis
della crisi, ha inciso negativamente anche su questo straordinario gesto di
solidarietà, oppure, in barba alla crisi, si confermerà il trend in crescita
degli anni precedenti. Nel frattempo però alcuni dati dimostrano che la
sensibilità dei siciliani sulla questione è tutt’altro che in crisi: nella
giornata di oggi gli oltre 18 mila volontari sparsi nei 1150 punti vendita
della regione hanno incontrato quasi un milione di persone! E i detenuti di Piazza
Lanza che stamane hanno partecipato alla Colletta hanno raccolto 16 scatole per
un totale di 115 Kg
di alimenti. Ma non è finita: a Catania moltissimi volontari dopo un’intensa
giornata trascorsa a raccogliere, etichettare, pesare e chiudere scatole,
sciamano verso il magazzino del Banco Alimentare preparandosi ad aiutare nelle
operazioni di scarico e stoccaggio delle derrate che da lunedì saranno
distribuite alle oltre 600 strutture caritative del territorio etneo. La notte
della Colletta e forse è uno dei momenti più suggestivi dell’intera giornata:
decine e decine di persone, tra cui moltissimi giovani, che invece di uscire
fuori con gli amici per una birra o a mangiare la pizza (è pur sempre sabato
sera…), decidono di trascorrere la serata, magari proprio insieme ai loro
amici, in un magazzino a scaricare camion e riempire scaffali. «Partecipiamo alla Colletta fin da quando
eravamo piccoli – raccontano Federico ed Emanuele, entrambi studenti
universitari – e aiutare chi ha bisogno ci rende più contenti di una serata in
giro per locali probabilmente a non fare nulla; per questo ci rinunciamo
volentieri». Gli fa eco Chiara, anche lei studentessa universitaria: «A
prescindere dalla propria storia personale, tutti sono portati a fare il bene
anche se questo ultimamente non basta. Sapere però che il mio bisogno è lo
stesso di quello dell’altro ti mette addosso un gran desiderio di comunicarlo a
tutti: da questo punto di vista la
Colletta è straordinaria!». Antonio di mestiere fa
l’insegnante e si può dire un “veterano” della Colletta alimentare: «Partecipo
da sempre perché…mi fa bene. Mi ricorda il vero valore delle cose, del tempo e
del denaro; mi aiuta a capire il senso più vero di tutto». «In fondo le persone
che aiutiamo sono poche in percentuale, il nostro è un piccolo contributo –
racconta Riccardo, studente liceale –, però io partecipo perché ne ho un
guadagno personale; la
Colletta è un gesto che educa alla carità e io sono cresciuto
grazie ad essa, letteralmente, perché partecipo fin da quando avevo due anni,
facevo la Colletta
in braccio a mia madre». Elisabetta, da poco laureata in giurisprudenza,
sottolinea che un gesto del genere in un periodo di crisi è fondamentale perché
«la gratuità è il punto da cui si può ripartire». La scatola che porta sembra
essere piuttosto pesante ma la sua faccia contenta è più eloquente di qualsiasi
discorso! Al magazzino, la sera della Colletta si può incontrare anche un
professore con i suoi alunni: «Quest’anno – racconta – c’è stata una grande
partecipazione dei miei alunni. Mi ha sorpreso molto la sete di verità dei
ragazzi, al di là delle loro sensibilità, per cui di fronte ad una proposta che
riconoscono seria e vera la seguono, anche se si tratta di scaricare scatole da
un camion. Un mio alunno mi ha addirittura detto che per lui la Colletta è un gesto di
speranza…» La vittoria sulla crisi inizia anche dal magazzino catanese del Banco
Alimentare.
Pubblicato su La Sicilia domenica 25 novembre 2012 (foto di Silvia Gagliano)