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mercoledì 28 novembre 2012

Il popolo della Colletta sfida la crisi, nell'Isola ieri all'opera 18mila volontari

Le saracinesche dei supermercati si sono ormai abbassate ed anche quest’anno la Colletta alimentare numero 16 ha chiuso i battenti. Sapremo nei prossimi giorni se il 2012, l’annus horribilis della crisi, ha inciso negativamente anche su questo straordinario gesto di solidarietà, oppure, in barba alla crisi, si confermerà il trend in crescita degli anni precedenti. Nel frattempo però alcuni dati dimostrano che la sensibilità dei siciliani sulla questione è tutt’altro che in crisi: nella giornata di oggi gli oltre 18 mila volontari sparsi nei 1150 punti vendita della regione hanno incontrato quasi un milione di persone! E i detenuti di Piazza Lanza che stamane hanno partecipato alla Colletta hanno raccolto 16 scatole per un totale di 115 Kg di alimenti. Ma non è finita: a Catania moltissimi volontari dopo un’intensa giornata trascorsa a raccogliere, etichettare, pesare e chiudere scatole, sciamano verso il magazzino del Banco Alimentare preparandosi ad aiutare nelle operazioni di scarico e stoccaggio delle derrate che da lunedì saranno distribuite alle oltre 600 strutture caritative del territorio etneo. La notte della Colletta e forse è uno dei momenti più suggestivi dell’intera giornata: decine e decine di persone, tra cui moltissimi giovani, che invece di uscire fuori con gli amici per una birra o a mangiare la pizza (è pur sempre sabato sera…), decidono di trascorrere la serata, magari proprio insieme ai loro amici, in un magazzino a scaricare camion e riempire scaffali.  «Partecipiamo alla Colletta fin da quando eravamo piccoli – raccontano Federico ed Emanuele, entrambi studenti universitari – e aiutare chi ha bisogno ci rende più contenti di una serata in giro per locali probabilmente a non fare nulla; per questo ci rinunciamo volentieri». Gli fa eco Chiara, anche lei studentessa universitaria: «A prescindere dalla propria storia personale, tutti sono portati a fare il bene anche se questo ultimamente non basta. Sapere però che il mio bisogno è lo stesso di quello dell’altro ti mette addosso un gran desiderio di comunicarlo a tutti: da questo punto di vista la Colletta è straordinaria!». Antonio di mestiere fa l’insegnante e si può dire un “veterano” della Colletta alimentare: «Partecipo da sempre perché…mi fa bene. Mi ricorda il vero valore delle cose, del tempo e del denaro; mi aiuta a capire il senso più vero di tutto». «In fondo le persone che aiutiamo sono poche in percentuale, il nostro è un piccolo contributo – racconta Riccardo, studente liceale –, però io partecipo perché ne ho un guadagno personale; la Colletta è un gesto che educa alla carità e io sono cresciuto grazie ad essa, letteralmente, perché partecipo fin da quando avevo due anni, facevo la Colletta in braccio a mia madre». Elisabetta, da poco laureata in giurisprudenza, sottolinea che un gesto del genere in un periodo di crisi è fondamentale perché «la gratuità è il punto da cui si può ripartire». La scatola che porta sembra essere piuttosto pesante ma la sua faccia contenta è più eloquente di qualsiasi discorso! Al magazzino, la sera della Colletta si può incontrare anche un professore con i suoi alunni: «Quest’anno – racconta – c’è stata una grande partecipazione dei miei alunni. Mi ha sorpreso molto la sete di verità dei ragazzi, al di là delle loro sensibilità, per cui di fronte ad una proposta che riconoscono seria e vera la seguono, anche se si tratta di scaricare scatole da un camion. Un mio alunno mi ha addirittura detto che per lui la Colletta è un gesto di speranza…» La vittoria sulla crisi inizia anche dal magazzino catanese del Banco Alimentare.  


Pubblicato su La Sicilia domenica 25 novembre 2012 (foto di Silvia Gagliano)